Tatto, gusto e ricordo
05/03/2023 Audioscrivere

Tatto, gusto e ricordo

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Buongiorno amici e ben ritrovati su Audioscrivere, siamo alla dodicesima pillola e, sempre a proposito di immagini che disvelano o svelano un mondo, un Universo, vi leggo Patricia Highsmith.

Sentite cosa dice qui:

“Mia nonna è morta molti anni fa.

Io l’amavo moltissimo.

La mia educazione fino all’età di sei anni era toccata in gran parte a lei, dato che mia madre lavorava. C’erano scarse o nessuna somiglianza tra me e mia nonna, anche se naturalmente lei mi ha dato un po’ delle ossa e del sangue che ho e le nostre mani si somigliavano leggermente.

Non molto tempo fa mi è caduto lo sguardo su una vecchia scarpa, del tutto logora, che aveva preso la forma del mio piede, e lì io ho visto la forma o l’espressione del piede di mia nonna, come me lo ricordavo nelle pantofole da casa o nelle scarpe di vernice nera con i tacchi bassi che di solito portava per uscire.

Mi sono ricordata di quando a diciassette anni, in visita da mia nonna nel Texas, durante una vacanza prima di cominciare l’Università, ero andata con lei al cinema a vedere Sogno di una notte di mezza estate.

Mia nonna soffriva di cataratta negli ultimi tempi – morì quando io avevo trentaquattro anni – ma ciò non le impedì mai di godersi la vita né di interessarsi di libri, di teatro, di cinema, di ricamo e cucito, di giardinaggio e dei prodotti del giardino.

Mi sono ricordata come ero elettrizzata quella sera mentre attraversavamo la città in tassì per andare a vedere Sogno di una notte di mezza estate, in un cinema immenso ma lontano, perché il film non era abbastanza appetitoso per i cinema del centro di Fort Worth.

Mi sono ricordata la presa ben salda di mia nonna sul mio braccio mentre raggiungevamo i nostri posti, e il suo tastare il terreno a ogni passo con i piedi, benché io l’avvisassi quando c’era un gradino.

Andavamo abbastanza spedite, anche se mia nonna si concentrava già sullo schermo qualsiasi cosa ci fosse: il cinegiornale o un cartone animato.

Quella sera pensai: «Mendelssohn aveva la mia età quando ha scritto quell’ouverture, che genio!».

E il mio cuore straripava di cose buone, quella sera.

È stato quando ho visto quella vecchia scarpa vent’anni dopo, che ho versato le prime vere lacrime per mia nonna, che mi sono resa conto per la prima volta della sua morte, della sua lunga vita, della sua assenza ora e anche della mia morte, che verrà.”

Wow, meravigliosa Patricia Highsmith! Ecco, vedete ragazzi come un particolare – in questo caso un paio di sue scarpe logore che lei vede – le fanno venire in mente le scarpe della nonna, le pantofole con la forma del piede della nonna o addirittura le scarpe di vernice che la nonna usava per uscire e da lì le viene in mente quella volta in cui era andata a trovare la nonna a diciassette anni prima di iniziare l’Università, ed erano andate al cinema, avevano preso il taxi, il cinema era lontano, si ricorda tutta la scena fino alla fine quando comprende che solo dopo vent’anni nel momento in cui vede le scarpe della nonna lei realizza che la nonna è morta e versa le prime lacrime e piange per la sua assenza e capisce che un giorno morirà anche lei. Vedete quante cose può svelare un’immagine!

Quindi, in questa pillola di Audioscrivere io vi chiedo di fare il solito esercizio: centratevi, chiudete gli occhi, fate tre respiri profondi fino a gonfiare la pancia ed espirate dalla bocca, centratevi, andate dentro, state nel silenzio e fate affiorare un’immagine. Ora quest’immagine che ci dice chi siete voi dovete toccarla – questa volta usiamo il tatto – e sentirla in bocca, come se fosse qualcosa che si mangia, non importa se non è un oggetto che si mangia io voglio che voi mi facciate vedere , non vi interessate alle parole, in questa fase voglio vedere le immagini, voglio sentire questo oggetto che viene da lontano che sapore ha? È dolce, è aspro, è agrodolce, com’è, se voi lo poteste mangiare? E al tatto che consistenza ha? È morbido? È ruvido? Che consistenza ha?

Quindi applicate questi due sensi e poi voglio che pensiate a un ricordo, a che cosa vi fa pensare, che cosa evoca della vostra vita così come la pantofola di Patricia le ha evocato la morte della nonna, a voi che accade, cosa vi fa tornare in mente questo oggetto? Scrivetemi quindi il vostro componimento alla mia mail scritturaespressiva@elenaleoni.com

Vi aspetto! Alla prossima, ciao!