Sii sempre libero, mai schiavo
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Devi prendere tutte le strade che ti portano alla liberazione, non quelle che ti portano alla schiavitù.
Devi tendere ad essere padrone di te stesso, padrone della tua vita, schiavo di niente, dipendente da niente e da nessuno.
A me oggi quando qualcuno mi impone qualcosa o mi si rivolge con un tono pretenzioso o avverto che mi vuole usare o manipolare per qualche secondo fine, mi viene l’orticaria. Lo allontano immediatamente. Non tollero che rapporti incondizionati, liberi da pressioni, da bisogni, da dipendenze.
Mi accorgo, ormai con una chiarezza assoluta, che ogni cosa su questa Terra è una messinscena inscenata, appunto, dal bisogno: bisogno di apparire, bisogno di riempire dei vuoti, bisogno di non sentirsi soli, bisogno di riconoscimento esterno. La gente non sa stare da sola perché non ha la compagnia della propria coscienza, della propria Essenza, e quindi si annoia, sente vuoto o ansia o tristezza.
Senza la padronanza di sé, ragazzi, che solo la conquista della propria Essenza può dare, noi siamo canne al vento in balia delle emozioni, dei pensieri, del turbinio di questi elementi che ci destabilizzano e ci fanno sempre dipendere da qualcosa o da qualcuno.
E invece noi non siamo i nostri pensieri, non siamo le nostre emozioni, non siamo nemmeno il nostro corpo perché il nostro corpo è solo il veicolo che la nostra anima ha scelto per questa incarnazione: noi siamo pura coscienza immutabile ed eterna, un faro interiore sempre acceso a cui possiamo e dobbiamo sempre attingere per trovare la fonte della nostra gioia, la nostra luce, la nostra stabilità!
Questo è il risveglio a se stessi che tanto auspico, ragazzi, una condizione di liberazione dal dolore, di affrancamento dagli attaccamenti, dalle bassezze della vita come l’invidia, la gelosia, l’odio, la rabbia; un luogo interiore di pace e luce abitato dalla gioia e bastante a se stesso.
Ciò non significa che non dobbiamo avere rapporti con gli altri, ma che siano rapporti sani, di mutuo scambio, di piacere spirituale, senza dipendenze o bisogni o attaccamenti. E anche con le cose dobbiamo avere rapporti di non attaccamento. Dalle cose, dagli oggetti materiali noi dobbiamo prendere solo quello per cui sono nati e non dobbiamo usarli per compensare quel vuoto interiore di cui parlavamo poco fa e che è tipico di chi non ha conquistato se stesso.
Cerchiamo di restare liberi, di conquistarci la bellezza di noi stessi, e scopriremo com’è grandioso e dignitoso non avere bisogno di niente e di nessuno, ma semmai avere il piacere di condividere del tempo con qualcuno. Minori sono i bisogni, maggiore sarà la felicità spirituale.
Forza, ragazzi, svegliamoci!