Facciamolo soffrire questo lettore!
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Nelle mie poesie brevi, ci dice Joyce Carole Oates, cerco un effetto brillante, duro, gelido, come fili di acciaio che passano dalle narici al cervello!
Guardate com’è potente questa similitudine!
Noi dobbiamo scrivere come se le nostre parole fossero fili di acciaio che passano dalle narici e arrivano al cervello! Lo dobbiamo sconquassare il lettore, ragazzi, lo dobbiamo tramortire! Lo dobbiamo lasciare con una sensazione quasi di smarrimento, deve riflettere, si deve trasformare, si deve fare domande importanti sulla vita!
Non dobbiamo scrivere di cose banali, sentimentalismi melliflui… Dobbiamo scrivere di cose alte, le grosse scelte, i rimpianti, le nostalgie, i rimorsi!
Forza, ragazzi, scriviamo!