Contraiamo la scena!
Ascolta "Contraiamo la scena!" su Spreaker.
“Mostra, non dire”, fai vedere il dolore, di modo che il lettore possa immedesimarsi e ricordarsi, far affiorare un suo dolore sepolto. Non raccontarlo il dolore, fai vedere la scena. Fai vedere una scena d’amore, così il lettore potrà immedesimarsi nella scena e ricordare il suo amore. Come si ottiene questa tecnica del mostrare? Avvicinandoci, avvicinandoci, avvicinandoci, dobbiamo zoomare, non dobbiamo creare distanza tra noi e l’oggetto narrato, lo dobbiamo contrarre, ci dobbiamo avvicinare come se stessimo lì. Guardate che cosa fa Valerio Magrelli, con “L’infanzia del lavoro”
«Guarda questa bambina
che sta imparando a leggere:
tende le labbra, si concentra, (guardate come si è avvicinato alla bambina, la vediamo proprio da vicino, siamo lì, ci possiamo immedesimare!)
tira su una parola dopo l’altra,
pesca, (ecco qui, una figura retorica, una metafora, la sta paragonando a una canna da pesca!) e la voce fa da canna,
fila, si flette, strappa
guizzanti queste lettere
(ecco, l’ha pescato il pesce che guizza!)
ora alte nell’aria
luccicanti (come il pesce quando viene pescato!)
al sole della pronuncia.»
Lo capite che cosa significa contrarre la scena? Zoomare, avvicinarsi, stare lì, stare lì?
Forza, ragazzi, scriviamo!