
Ringraziamo per ogni disgrazia
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Quando ci capita qualcosa che consideriamo negativo, noi non possiamo sapere, in quel preciso momento, se quell’evento apparentemente negativo non sia in realtà una benedizione, perché lo vediamo con gli occhi di quel momento, non da una prospettiva futura.
Quindi impariamo a ringraziare sempre, ringraziamo anche per qualcosa di apparentemente negativo, perché tutto ciò che ci capita nella vita è per la nostra evoluzione, per il nostro risveglio alla consapevolezza, per la nostra crescita come esseri spirituali in un corpo fisico.
Quando moriamo, quando lasciamo il corpo fisico, la nostra anima risale in cielo e ritornerà sulla Terra per tante volte quante gliene serviranno per imparare la lezione, imparare dagli errori, staccarsi dai vizi e praticare le virtù divine: quindi tutto quello che ci capita su questa Terra va bene perché accade secondo la volontà divina e nulla - dico proprio nulla! - potrebbe accadere diversamente da come accade. Molte persone la sprecano letteralmente questa vita, perché non imparano niente. Nascono e muoiono inutilmente.
Sai già dove ti porterà un evento negativo? No, non lo sai, non lo puoi sapere, e allora ringrazia, ringrazia per ogni disgrazia perché in fondo al tunnel quella disgrazia potrebbe rivelarsi la più grande gioia. Quante persone hanno perso l’aereo, aereo che poi è caduto, e hanno avuta salva la vita? Oppure quante volte una separazione o la perdita del lavoro si sono rivelate, a distanza, l’inizio di un nuovo percorso di vita più soddisfacente?
Dobbiamo fidarci della Vita, ragazzi, perché la vita vuole il nostro bene e il nostro bene è il risveglio alla consapevolezza, è la padronanza di noi stessi, è il non delegare le nostre azioni a qualcun altro, è sapere che siamo esseri divini, parte della coscienza universale, scintille divine, creatori della nostra realtà, non meri corpi mortali che finiscono la loro esperienza con la morte.
Il nostro compito qui sulla Terra è aprire gli occhi sull’Eterno, smettere di credere alle illusioni del mondo e sviluppare una connessione e una comprensione della vita più profonde, sapere che c’è molto altro oltre le necessità fisiologiche e la ricerca del piacere terreno. Nel dolore, per esempio, è insita la grazia divina. Attraverso il dolore diventiamo persone migliori, sviluppiamo l’umiltà, la tenerezza, il senso di umanità.
Senza il dolore, c’è il rischio che viviamo l’intera vita senza imparare a fare del bene a uno nostro fratello, sentendoci superiori agli altri, arroganti, presuntuosi, senza sviluppare l’empatia, la misericordia, la compassione, in una parola, l’amore.
Quindi ringraziamo per ogni disgrazia, perché la Vita ci vuole svegli, ci vuole consapevoli, ci vuole forti e responsabili, non vittime delle circostanze, non lagnosi piagnucoloni che a ogni evento negativo si lamentano e se la prendono con le circostanze avverse, ma esseri pieni di luce, di vigore, di forza.
Forza, ragazzi, svegliamoci!